FRANCESCO CITO Photographer
Francesco Cito Photographer
Il libro di che racconta una parte fondamentale dei suoi reportage nel mondo.
Testi di Ferdinando Scianna e Carlo Verdelli
156 pagine formato 33x33cm
Edizioni Photò19
Il libro di Francesco Cito che racconta una parte fondamentale dei suoi reportage nel mondo.
Testi di Ferdinando Scianna e Carlo Verdelli
156 pagine formato 33x33cm
Edizioni Photò19
Il Libro nasce in occasione dell'edizione 2015 di Seravezza Fotografia
reportage d’autore con gli scatti di Francesco Cito nella mostra “Colour W&B”
Oltre 150 scatti, a colori o bianco e nero come indica il titolo, che raccontano quant’anni di conflitti e le contraddizioni sociali del mondo, un'occasione unica per comprendere il suo essere fotografo, la sua sensibilità e la sua sintesi nel documentare un conflitto o la contrapposizione tra i popoli. Ha lavorato come fotoreporter in Afghanistan, Libano, Palestina, ha vinto due volte il World Press Photo e ha collaborato, oltre che con le maggiori riviste italiane e straniere, con Sunday Times Magazine e Life.
Nei suoi scatti Cito ha sempre dato un messaggio non solo artistico ma di testimonianza delle condizioni di vita e delle guerre, e che, in questo senso, è di estrema attualità.
Ci aiuta a capire anche quello che sta accadendo in alcune parti del mondo; attraverso i pregi del suo raccontare e farsi coinvolgere dalle fotografie realizzate sul Palio di Siena, a cui sarà dedicata una intera sala, o nella Sardegna dei luoghi meno conosciuti a viaggiatori disattenti, più inclini allo stereotipo da cartolina.
Ferdinando Scianna, descrive Francesco Cito come uno dei migliori fotografi italiani, per l'istinto del fatto, la passione del racconto, la capacità di sintesi e rigore visivo.
Biografia
Francesco Cito, è nato a Napoli il 5 maggio 1949. Interrotti gli studi si trasferisce a Londra nel 1972 per dedicarsi alla fotografia. Per sopravvivere nella capitale britannica degli anni 70, si adatta ai più svariati mestieri, dal lavapiatti in un ristorante in King's Road, al facchino dei Magazzini Harrod's.
L' inizio in campo fotografico, 1975, avviene con l' assunzione da parte di un settimanale di musica pop-rock (Radio Guide mag.), per esso gira l' Inghilterra, fotografando concerti e personaggi della musica leggera. In seguito, divenuto fotografo free-lance, inizia a collaborare con The Sunday Times mag, il quale gli dedica la prima copertina per il reportage "La Mattanza". Successivamente collabora anche con L'Observer mag.
Nel 1980, è uno dei primi fotoreporter a raggiungere clandestinamente l'Afghanistan occupato con l'invasione dell'Armata Rossa, e al seguito di vari gruppi di guerriglieri che combattevano i Sovietici, percorre 1200 KM a piedi. Sue le foto dei primi soldati della Stella Rossa caduti in imboscate.
Nel 1982 - 83, realizza a Napoli un reportage sulla camorra, pubblicato dalle maggiori testate giornalistiche, nazionali ed estere. Sempre a Napoli nel 1978 aveva realizzato per The Sunday Times mag. un reportage sul contrabbando di sigarette dallo interno dell'organizzazione contrabbandiera.
Nel 1983 è inviato sul fronte Libanese dal settimanale Epoca, e segue il conflitto in atto fra le fazioni palestinesi, del leader pro siriano Abu Mussa, e del nazionalista fondatore di Al-Fatah, (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) Yasser Arafat e i suoi sostenitori. E' l'unico foto-giornalista a documentare la caduta di Beddawi (campo profughi), ultima roccaforte di Arafat in Libano. Seguirà le vari fasi della guerra civile libanese, fino al 1989.
Nel 1984 si dedica alle condizioni del popolo palestinese all'interno dei territori occupati della West Bank (Cisgiordania) e la Striscia di Gaza. Seguirà tutte le fasi della prima "Intifada" 1987 - 1993 e la seconda 2000 - 2005. Resta ferito tre volte durante gli scontri. Nel 1994 realizza per il settimanale tedesco "Stern" un reportage sui coloni israeliani oltranzisti. Nell'aprile 2002, è tra i pochi ad entrare nel campo profughi di Jenin, sotto coprifuoco e posta sotto assedio per 40 giorni dallo esercito Israeliano "Tzahal" come anche le altre città amministrate dal Governo dell'Autonomia Palestinese.
Nel 1989 è inviato in Afghanistan dal Venerdì di Repubblica e clandestinamente ancora a seguito dei "Mujahiddin" per raccontare la ritirata sovietica. Tornerà in quelle aree di nuovo nel 1998 inviato dal settimanale Panorama, con l'intento di incontrare Osama Bin Laden. Incontro mai avvenuto a causa l'inizio dei bombardamenti americani.
Nel 1990, è in Arabia Saudita nella prima "Gulf War" a seguito del primo contingente di Marines americani dopo l'invasione irachena del Kuwait. Seguirà tutto il processo dell'operazione "Desert Storm" e la liberazione del Kuwait 27 - 28 febbraio 1991.
Negli anni 90 segue le varie fasi dei conflitti balcanici.
In Italia si occupa spesso di casi di mafia, ma anche di eventi come il Palio di Siena che gli varrà il primo premio al World Press Photo 1996 ed altri rilevanti aspetti della società contemporanea.
Dal 1997 l' obiettivo è anche puntato sulla Sardegna fuori dagli itinerari turistici, tra il sociale e le tradizioni, lavoro già in parte racchiuso in in foto-libro.
Nel 2007 è invitato dal Governatorato di Sakhalin (Russia), l'isola ex colonia penale raccontata da Checov, per un lavoro fotografico, sul territorio, illustrando la vita e le attività produttive, a seguito della scoperta di ingenti giacimenti petroliferi. Lavoro divenuto una mostra e un foto libro editato in Russia.
Dal 2005 al 2011, sempre in Palestina realizza il suo lavoro nelle varie fasi della costruzione del "Muro d'Israele" e contemporaneamente si dedica nel' illustrare lle condizioni dei bambini palestinesi affetti da problemi di sordità. Entrambe le storie sono state esposte in mostre fotografiche, come altresì il lavoro ancora in fase di realizzazione, sul tema del "Coma", le vite sospese.
1995 il World Press Photo gli conferisce il terzo premio Day in the Life per il "Neapolitan Wedding story "
1996 il World Press Photo gli conferisce il primo premio per il Palio di Siena.
1997 l'Istituto Abruzzese per la storia d'Italia contemporanea, gli conferisce il premio "Città di Atri" per l'impegno del suo lavoro sulla Palestina.
2001 il Leica Oskar Barnak Award lo segnala con una Menzione d'Onore per il reportage "Sardegna"
2004 riceve il premio Città di Trieste per il Reportage. I° edizione
2005 riceve il premio: La fibula d'oro, a Castelnuovo Garfagnana (LU)
2005 riceve il premio " Werner Bischof " Il flauto d'argento ad Avellino
2006, l'associazioni FIAF lo insigna del titolo "Maestro della fotografia italiana.
2006 vince il premio Bariphotocamera
2007 riceve il premio Benevento
2009 vince il premio San Pietroburgo (Russia)
2009 insignito del premio Antonio Russo per il reportage di guerra, (Pescara)
Ha collaborato e pubblicato sulle maggiori riviste nazionali e straniere:
Epoca, l'Europeo, Illustrazione Italiana, Oggi, Gente, Panorama, L'Espresso, Il
Venerdì di Repubblica, Sette-Corriere della Sera, D donna, io Donna, Stern,
Frankfurten Allegmain Mag, Die Zeit magazine, Sunday Times magazine The
Obrsever magazine, The Indipendent magazine, Paris Match, Figaro magazine, Life, etc etc.